Capolista impossibile da fermare

La domanda che si pongono gli avversari del Napoli ormai è una e sola: cosa possiamo inventarci per fermarlo? Beh, il quesito è insoluto. Se gli si gioca di fronte, accettando di attaccarlo (vedi il Sassuolo), la Spalletti band ti fulmina a ripetizione. Se fai di tutto per incartare il match (leggi Mourinho e la Roma) resisti, resisti, poi cadi.  Ecco perché il Napoli sta dilatando le distanze in campionato. 
Gli azzurri si sono issati a quota 32 anche perché oggi la percentuale di trasformazione delle palle-gol è stata, come spesso accade, altissima.E visto che i tre punti arrivano comunque (se chi ti è di fronte osa o arretra), è il caso di adattare la frase di Jorge Valdano, uno che la sa lunga: quello che ti riesce su un campo di calcio è perfettamente ragionevole. E, si potrebbe aggiungere, ti rende sempre più forte. È così che Il Napoli continua a pedalare nel vento, inseguito da vicino dal solo Milan, e può godersi il rilancio del suo attaccante principe. La verità è che il brillante rendimento di Osimhen ha una spiegazione: il nigeriano pare carico come una sveglia, perché è tornato dai suoi malanni col veleno di chi vuole difendere la titolarità. E chi gliela tocca! E nemmeno quella di Kvaratskhelia può essere sfiorata, che pure contro il Sassuolo pennella assist e gol, regalando vivacità e colori al paesaggio di una partita gonfia d'intensità. Nell’ottica di arrivare alla pausa mondiale con un distacco accettabile, la storia della Serie A racconta di una grande che ha già giocato molti scontri diretti, e di qui allo stop mira a guadagnare punti un po’ su tutti. Già, il Napoli è un osso duro da rodere, è il 4-0  ha finito per spiegarlo a chi insegue e a chi sogna di farlo . 
C’è, infine, una statistica all’ apparenza inverosimile. Un anno fa il Napoli dopo 11 partite aveva due punti in più: 31, contro i 29 del pre Sassuolo. Poi alla dodicesima arrivò il pari col Verona. Ora, però, la Spalletti band tocca quota 32 e la verità statistica lascia spazio a quella storica.