Lunga intervista sulle pagine del Mattino per Aurelio de Laurentiis, che ritorna sulla questione stadio e scela alcuni importanti retroscena. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
“A Napoli devo aspettare che maturino certe opportunità per decidere se trasformare il San Paolo in uno stadio modello, con tutti gli ostacoli burocratici che ne deriverebbero, o se invece costruire un nuovo impianto, per esempio a Bagnoli, una volta effettuata la bonifica. Su Bagnoli c'è solo il problema di procedere alla bonifica. Certo, con la caduta di Renzi, tutto si è rallentato. Altrimenti dovremo trovare un altro spazio. Ma una cosa è certa: non è il San Paolo la soluzione finale. Sarri è quello che si dice uno scienziato del calcio. Se penso oggi che, quando l'ho preso, alcuni gruppi delle curve, per fortuna non tutti, mi hanno contestato con gli striscioni allo stadio, mi viene da ridere. L'ho scelto e dico: a ciascuno il proprio mestiere. Alla fine della stagione con grande serenità verificheremo qualche eventuale errore, se ci sarà stato, e ci convinceremo a cambiare qualche modalità di impiego dei giocatori nel campionato successivo. Ma questo deve nascere da una relazione dialettica, non da un'imposizione. A Maradona ho offerto il ruolo di ambasciatore del Napoli nella prospettiva di aprire accademie azzurre nel mondo. Aspetto di sapere che cosa deciderà, anche alla luce del nuovo ruolo che la Fifa che gli ha attribuito. Stiamo discutendo, chi vivrà vedrà”.
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