L’Europa si è tinta di azzurro

Il 25 agosto le urne di Istanbul avevano pescato per il Napoli una valida ma abbordabile testa di serie (l’Ajax), una delle migliori, se non la migliore, tra le seconde (il Liverpool) e una mina vagante di quarta fascia (i Rangers).

 

La consapevolezza di essere forti, nonostante i numerosi addii e i tanti punti interrogativi, ha animato sin da subito lo spirito dei tifosi partenopei, facendo pensare che il percorso sarebbe stato comunque insidioso ed ostile, ma fattibile rispetto ad altre annate in cui le urne erano state meno generose.

Nessuno però, probabilmente, si sarebbe mai aspettato il risultato quasi perfetto raggiunto ad oggi dai ragazzi di Luciano Spalletti.

 

I numeri del girone A raccontano di un dominio partenopeo che, sin dalla prima partita, ha preso campo contro tutto e tutti: prima il 4-1 al Maradona contro i vice campioni d’Europa, poi il 3-0 esterno ad Ibrox contro i Rangers, finalisti della scorsa edizione dell’Europa League; successivamente una prova di forza spaventosa alla Johan Cruijff Arena, con 6 reti rifilate ai “Lancieri”, diventate poi 10 in totale grazie agli ulteriori 4 gol messi a segno al ritorno, ed un altro netto 3-0 contro gli scozzesi di Van Bronckhorst che sigla la quasi certa testa della classifica di un Napoli irresistibile.

L’ultima sfida di queste notti di Champions magiche conduce gli azzurri ad Anfield, uno dei templi del calcio, dove ad attenderli c’è un Liverpool rimaneggiato che si gioca le ultime chance di conquistare la testa della classifica. 

 

Il risultato finale è di 2-0 per gli inglesi e sancisce la prima sconfitta stagionale del Napoli, ma nessuno esce dal campo realmente sconfitto: il tabellone mostra un risultato bugiardo in termini di prestazione (con i partenopei andati anche in vantaggio con un gol di Ostigard, annullato però dal VAR per una questione di centimetri), ma soprattutto ininfluente ai sensi della classifica, dato che gli uomini di Spalletti terminano comunque primi in testa al girone A. 

 

Lo spettacolare avvio di stagione, condito dalla volontà di mettersi in mostra di chiunque entri in campo e dalla fame di vittoria che si evince dagli occhi dei calciatori, rende una città intera fiera dei suoi rappresentati e del suo allenatore che, ad oggi, hanno un compito ben chiaro: scrivere la storia e far tornare Napoli e i napoletani a gioire e festeggiare per qualcosa di grande. 

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