Un'occasione da non perdere, ma anche una sfida insidiosa: il Dnipro

Qualche minuto dopo mezzogiorno abbiamo conosciuto il destino di Higuain e compagni . Il sorteggio “ha detto” Napoli - Dnipro. Abbiamo dunque evitato uno spiacevole derby tutto italiano con la Fiorentina e il temibile Siviglia, detentore della Coppa Uefa. Al fischio finale di Napoli-Wolfsburg, i più sono caduti nel “solito (e utile) vittimismo scaramantico”. Nei pub, dinanzi alle pinte di birra, si sono sentiti discorsi di questo tipo: “Vedrai, prenderemo il Siviglia. Ricordati i gironi di Champion, ricordati chi abbiamo preso nel preliminare” (dimenticando tutto quello finora accaduto in Europa League, almeno fino “all’accoppiamento”, poi rivelatosi felice, con i tedeschi). E ancora: “No, ti sbagli, sicuramente ci capiterà la Fiorentina e questa volta non ci andrà bene,  mica possiamo batterli sempre” (dimenticando più o meno volontariamente la storia di Italia-Germania e la vittoria dei viola al San Paolo nello scorso campionato). In verità qualcuno sottovoce, per evitare un conto più salato del solito e la patente di iettatore, ha affermato: “Ma…in verità per la statistica, dopo il Wolfsburg…” (e li sono partiti improperi e offese assortite. E non sottovoce). Quando alle 12. 10 di stamane Karl Heinze Riedle ha messo le mani nell’urna i tifosi azzurri hanno trattenuto il respiro. L’ex forte centravanti tedesco (da oggi venerato in città come una reliquia, possiamo scommetterci) ha pescato immediatamente il Napoli, subito dopo, dall’Urna di Nyon, si “è materializzato” il Dnipro. Ma passiamo a cose più serie, il team della impronunciabile Dnipropetrovsk, importante porto fluviale ucraino di circa un milione di abitanti situato sulle rive del fiume Dnepr, è una compagine solida grazie al suo 4-2-3-1. Risulta  44° nel Ranking Uefa e gioca, a seguito dei noti disordini politici, le partite casalinghe allo Stadio Olimpico di Kiev. E’ la terza forza del campionato ucraino, dopo lo Shaktar Donetsk e la Dianamo Kiev. Non ci sono individualità particolari, spiccano l’ala sinistra Konoplijanca che fa della velocità e del gran tiro dalla distanza (ha una buona confidenza con il goal) i suoi punti di forza, e Kankava, mediamo dai piedi buoni che combina quantità e qualità. Diventato famoso a seguito di un episodio particolare: durante la partita del 30 marzo 2014 tra Dnipro e Dinamo Kiev salvò la vita a Oleg Gusev, capitano della squadra avversaria, che perse i sensi dopo uno scontro di gioco. Il cammino nel torneo degli Ucraini parte da lontano: dopo aver subito l’eliminazione nel terzo turno preliminare della Champion League ad opera del Copenaghen, sono riusciti a qualificarsi alla fase a gironi della Uefa League eliminando l’Hajduk Spalato. Secondi nel girone F dietro l’Inter di Mazzarri, da cui sono stati sconfitti sia in casa che in trasferta; hanno poi eliminato l’Olympiacos Pireo, proveniente dalla Champion, l’Ajax e in semifinale il Club Brugge. I belgi, fino ad allora imbattuti nel torneo e con una delle migliori difese, hanno subito la prima sconfitta, per 1 a 0, proprio ad opera degli ucraini. Occorre dunque un’attenzione massima e occorre soprattutto non cantare vittoria. Il Dnipro è una squadra “senza grilli per la testa”, quadrata . E’ stata capace di arrivare fin qui dopo un lungo e sorprendente cammino, ciò sta a significare che scarsa non è, anzi. Eppure a Napoli qualcosa la dovremmo ricordare:  nell’Europa League 2012, fase a gironi, furono capaci di umiliare il Napoli di Mazzarri con un secco 3 a 1. E al ritorno ci volle il miglior Cavani per avere la meglio sui tenaci avversari. Per di più, il Napoli quando parte da favorito spesso è destinato a soffrire, soprattutto con alcuni tipi di squadre. “La sindrome” Atalanta, Chievo Verona e Udinese  (per citarne alcune) la conosciamo fin troppo bene. Un’occasione da non perdere ma anche una sfida insidiosa. La risposta tra il 7 ed il 14 di maggio.

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