Un elicottero chiamato Milik

L'effetto sorpresa diventa col passare dei giorni l’arma finale del Napoli. Ecco perché chi si para davanti alla Sarri band viene colpito e affondato. Chi bisognerà fermare lì, nella zona gol degli azzurri? Mertens (tre gol in campionato), Callejon (quattro)? No, forse, Milik (quattro reti tra serie A e Champions). È davvero un rompicapo l’attacco del Napoli per chi ha il duro compito di difendersi. Ne sa qualcosa la Dinamo Kiev che ieri raddoppiava su tutti, non sapendo chi fosse il più pericoloso degli avanti del Napoli. Ed ecco che vola sulla porta della Dinamo, Milik, che da oggi in poi potremo pure ribattezzare “l’elicottero”, per come salta in area, a piedi uniti, più in alto di tutti. Insomma, è una punta a decollo verticale e su certi cross al bacio diventa immarcabile. Ma, al di là , di Milik è ancora la sfrontata gioia di vincere del Napoli e del suo gioco ammaliante a mettere una barriera, oggi, tra il Napoli e gli altri.  Una squadra che va sotto di un gol, volendo imprimere il proprio gioco, potrebbe restare seppellita dai propri errori. Ma il Napoli, questo Napoli, non è così.  Sa reagire, sa sollevarsi dalla polvere e risalire sull’altare. E questo è un merito. Perché non è la prima volta. Vedi il Pescara e il Milan. Certo, sbavature, quasi sempre e solo difensive, pure con l’uomo in più, si sono non solo viste, ma pure avvertite. Tuttavia con questa miscela così frizzante creata da Sarri,  - uno che lavora, e bene, sul collettivo -, appare difficile, almeno per adesso, poter intralciare il cammino del Napoli, che da oggi in poi può soltanto sentirsi orfano solo di se stesso. Avendo già quasi metabolizzato l’inquietante addio di un maledetto fenomeno chiamato Higuain. 

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