Giovanni Simeone è visto dai tifosi del Napoli come colui che spense definitivamente il sogno scudetto dello scorso anno. Il giovane attaccante argentino, con la sua tripletta al Franchi, condannò gli azzurri che non seppero più riprendersi dopo quella pesante sconfitta. In vista della gara di oggi pomeriggio, il classe '95, si ritiene fiducioso puntando anche sull'andata dello scorso anno, in cui i viola bloccarono gli azzurri sullo 0-0: "La Fiorentina è una famiglia. Qui non c'è spazio per egoismi e prime donne. La fascia? Non ho mai temuto che la Lega ci vietasse di indossarla. Quella era l'eredità del capitano. Il nostro simbolo, e certi simboli non si toccano. Io e Chiesa? Condividiamo lo stesso destino: siamo figli di due giocatori. Il vero vantaggio è avere qualcuno a cui chiedere consigli, ma la cosa buffa è che mio padre mi è venuto a vedere la prima volta da professionista lo scorso 26 agosto, contro il Chievo. Obiettivo? Essere più utile alla squadra, diventare il riferimento per far salire i centrocampisti. Il gol in Nazionale? Felicità pura. ma questa gioia è figlia di tutto il lavoro fatto qui a Firenze. Devo ringraziare Pioli, che spesso a fine allenamento mi spiega i movimenti, mi fa lavorare tantissimo sulla tecnica. La mia tripletta col Napoli? Non dimentichiamoci che facemmo una bella prestazione anche al San Paolo".
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