Calvarese dopo una conduzione della gara altamente insufficiente, ha messo la ciliegina sulla torta con un errore da seconda categoria e questo va sottolineato; ma se addirittura i tifosi hanno capito che il Napoli non ha pareggiato per colpa dell'orrore di Calvarese riuscendo ad avere una visione più ampia della situazione azzurra, perchè la società deve ufficialmente criticare l'operato di Tavecchio (votato dallo stesso Napoli) e sostenere la tesi del campionato falsato? Soprattutto cosa c'entra il presidente della FIGC con l'arbitraggio di Calvarese. Poca accortenza nelle parole del Napoli che dovrebbe sapere che l'AIA (Associazione Italiana Arbitri) è un organo totalmente indipendente da più di mezzo secolo. Subito pronti a sentenziare che il campionato sia falsato, ma fortunatamente il tifoso, anche se poco oggettivo (e questo è il bello del tifoso), riesce a distinguere un cattivo arbitraggio dal momento di difficoltà della propria squadra. I numeri parlano chiaro, 5 punti nelle ultime sei partite è una media quasi da retrocessione e una squadra che dice di lottare per il posto in Champions non può appellarsi agli strafalcioni arbitrali. Anche perchè forse alcuni hanno la memoria corta, ma il Napoli vinse nella passata stagione contro il Torino con un fallo identico di Higuain su Glik. Dov'era la società partenopea quando si dovevano difendere gli interessi di una partita condizionata da un errore arbitrale? Smettiamola con questo vittimismo leopardiano, un po' di coerenza e buon gusto non guastano mai, inneggiare ai campionati falsati solo quando l'errore danneggia la propria squadra non è roba da serie A, proprio come l'arbitraggio di Calvarese. Che questo campionato si meriti una classe arbitrale migliore nessuno lo nega, ma la protesta delle società deve essere perpetrata in tal senso sempre, non solo quando vengono lesi interessi personali, perchè allora non parliamo più di giustizia ma di un mero egoismo sportivo.
Leonardo Vivard
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