Per la seconda volta in pochi giorni, il Napoli di Antonio Conte si schianta contro la Lazio allenata da Marco Baroni che, dopo l’ampio successo in Coppa Italia, si gode la vittoria di misura conquistata al Maradona. È una sconfitta pesante per i partenopei, che adesso distano due lunghezze dalla testa della classifica, attualmente nelle mani dell’Atalanta. Risultato gigante, invece, quello dei biancocelesti, che si rilanciano in campionato dopo la brutta prestazione di Parma.
Come contro il Torino (52%), il Napoli fa registrare un possesso palla superiore rispetto a quello degli avversari (57%), pur senza riuscire a rendersi in egual modo pericoloso. Rispetto alla trasferta piemontese, i partenopei tirano meno volte (12 invece di 16) e creano un numero notevolmente inferiore di occasioni da gol (2 invece di 14). Non è un caso, infatti, che gli azzurri arrivino al tiro in porta in un’unica circostanza; per il resto, sono tante le conclusioni da fuori (5) ma poco insidiose.
Restano confortanti i dati sulla fase difensiva perché, al netto di una sconfitta che probabilmente avrebbe dovuto essere un pareggio, il Napoli concede alla Lazio appena 7 tiri – 2 in più rispetto a quelli concessi al Torino -, di cui 3 verso lo specchio della porta difesa da Meret, protagonista di una grande parata su Isaksen nel primo tempo e incolpevole sul gol realizzato nella ripresa proprio dall’esterno danese.
I dati parlano di una partita sostanzialmente equilibrata, in cui il Napoli ha fatto registrare un xG anche superiore (0.60) rispetto a quello della Lazio (0.26). Eppure, le cose non sempre vanno come dovrebbero e questa è una lezione che gli uomini di Conte farebbero bene ad imparare. Non è pensabile giocare sempre per l’1-0, perché prima o poi arriva la fregatura.
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