Allo Stadio Diego Armando Maradona, il Napoli di Antonio Conte si vendica del risultato dell’andata e infligge uno striminzito – per le occasioni create – 2-0 all’Hellas Verona di Paolo Zanetti. Una vittoria conquistata dominando in lungo e in largo, che consente ai partenopei di allungare sull’Atalanta e tenere il passo dell’Inter (con una partita in meno da giocare). Si mantengono ad un punto dalla zona retrocessione gli scaligeri, che hanno il fiato sul collo del Cagliari.
Come contro la Fiorentina (52%), il Napoli si conferma padrone del gioco, facendo registrare un notevole 69% di possesso palla. Dominio ribadito dal dato sui tiri tentati (14), superiore rispetto a quello fatto registrare al Franchi (10). Statistica interessante (e preoccupante): di questi 14 tiri, 5 partono dall’ area di rigore, ma nessuno di questi si trasforma in gol. Di contro, dei 9 tiri da fuori, 2 si insaccano in rete alle spalle di Montipò, uno dei quali tra l’altro porta la sua involontaria firma.
Oltre a creare molto, il Napoli non soffre praticamente mai, concedendo appena 6 tiri all’Hellas Verona – 8 in meno rispetto a quelli concessi alla Fiorentina – e portando a casa il terzo clean sheet di fila, il dodicesimo in campionato. Vista l’assenza di Buongiorno e, ieri, anche quella di Olivera, questo sembrerebbe essere il dato più clamoroso del Napoli granitico di Antonio Conte.
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