Per la quinta partita consecutiva, il Napoli di Francesco Calzona fallisce nel centrare la vittoria e, dinanzi ai propri tifosi, perde 2-0 contro il Bologna allenato da Thiago Motta. La sconfitta casalinga preclude definitivamente ai partenopei la possibilità di partecipare anche alla prossima Europa League, mentre il successo esterno avvicina sempre di più i rossoblù alla clamorosa qualificazione in Champions League.
Guardando soltanto ai numeri, il Napoli gioca l’ennesima partita neanche troppo sconfortante della propria stagione. Rispetto alla trasferta di Udine, si abbassa il dato sul possesso palla – 59% invece di 69% -, ma aumenta notevolmente la velocità di conduzione (34.24 km/h invece di 30.24 km/h). Aumenta anche il numero dei tiri (16), di cui circa un terzo (6) verso la porta, e delle occasioni create (13), eppure i partenopei non riescono a segnare, sintomatico di una scarsa lucidità e, pensando al rigore sbagliato da Politano, mancanza di coraggio.
Il problema maggiore resta, però, la difesa. Il Napoli prende 2 gol nel giro di appena 12 minuti di gioco, ai primi 2 tiri in porta dei rossoblù. Eppure, il dato più eclatante è un altro: in ciascuna delle ultime 4 partite, il Napoli ha preso gol da giocatori alla loro prima rete in campionato (Cerri, Abraham, Success, Ndoye e Posch).
Tutti i giocatori sembrano aver mollato, capitano compreso. L’unico a rimanere in piedi è lo sconfortato Lobotka, che, infatti, è anche quello che ha macinato più chilometri tra i partenopei (11.81).
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