Lo spettro della sfiducia

Uno spettro si aggira tra la gente del Napoli, quello della sfiducia. Campagna abbonamenti al lumicino, ventimila scarsi al San Paolo, De Laurentiis contestato: una passione sgonfia come quel pallone che sembra molle tra i piedi dei ragazzi di Maurizio Sarri. Ora tutti proveranno a indovinare cosa si nasconda sotto il lenzuolo di questo malessere del Napoli: una operazione acquisti modesta, un ridimensionamento economico imposto dai mancati incassi negli ultimi due anni (Champions, plusvalenze sui calciatori etc.), un clima di generale rabbia con al centro De Laurentiis. La questione non è tanto e solo della scarsa simpatia della quale gode oggi il Napoli. E' che ogni volta che vai a vedere questa squadra da un biennio a oggi ti viene voglia di chiedere il rimborso del biglietto. E quella di stasera era una prestazione identica a tante altre viste in epoca benetiziana. Ovvero undici fantasmi, undici lenzuoli bianchi non undici azzurri. Eppure il Napoli e Sarri avevano vissuto una vigilia di sfida e di paragoni. "Se passi da un Iphone a un Samsung devi pure abituarti a capirne i meccanismi", aveva chiosato l'allenatore. Già, ma la differenza è come lo usi, che rapportato al calcio si può parafrasare così: l'importante è come giochi a pallone o come ci fai giocare la tua squadra. Sarri ha tentato la carta della normalità, ma ci ha messo un pò di suo. Il Napoli ha cominciato sin troppo bene, per un tempo ha fatto faville. Poi sempre più arretrato, sempre più impacciato. Difficile salvarne qualcuno. L'inizio della ripresa è un marasma psichico, c'è Maggio che sbaglia un'uscita, poi c'è Valdifiori che s'impapocchia con una palla indietro raggelante, ma soprattutto non c'è il Napoli. Il centrocampo è sempre saltato, Insigne dopo un avvio di buon livello ma ancora troppo lontano dall'essere un trequartista annaspa (meritata però la convocazione di Conte), le punte sono sole e pallide, specialmente Callejon. Gloria ai due bei gol di Higuain, un pietoso velo sul resto. C'é bisogno di tempo per interpretare il Napoli di Sarri. Ma se , dopo la scoppola di Sassuolo e il pari con la Samp, si pensa di andare avanti così, chiedendo solo clemenza, la fine diventa purtroppo nota.

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