L’avvicinamento al Bernabeu non deve intaccare la fiducia che gli uomini di Sarri hanno conquistato, partita dopo partita, in una prova non impossibile. Diversa la caratura del Napoli da quella, consolidatasi negli anni, del Real Madrid e questa non è una scoperta, se non dell’acqua calda. Ma, in maniera progressiva, il Napoli nelle ultime due stagioni ha perfezionato un gioco collettivo degno della massima considerazione e non soltanto in Italia.
Guardano al Napoli tecnici stranieri di chiara fama, le migliori prestazioni dei partenopei vengono lodate per la rispondenza quasi sempre piena alle esigenze del collettivo. Sulle tv che trasmettono le partite della squadra di Sarri, grazie ai canali e alle tecnologie giuste, si sintonizzano anche a Madrid e non già da quando l’infame pallina del sorteggio decise l’accoppiamento di Coppa, prossimo ormai.
Senza annunziarsi, anche a Bologna c’era un emissario del Real e non può non essersi divertito assistendo ai fuochi d’artificio del trio delle meraviglie che anche in corposo vantaggio puntava la porta bolognese.
Dirà, il solito cretino, il Bologna non è il Real. Essendo cortesi e disponibili per natura gli rispondiamo che, nell’esaltare la prestazione di Bologna, desideriamo evidenziare la perfetta sincronizzazione dei movimenti che non è di altre squadre europee. Era la lezione di un altro Barcellona. Esagerati nella lode? Correggiamo: di un altro Barcellona esaltata da più campioni intorno al magico Messi. Così può andar bene.
Il meticoloso lavoro di Sarri che ha conquistato al Napoli grande stima dovunque può adesso, nella fase più complicata della stagione, contare sull’organico al completo con il ritorno di Milik al tempo pieno e con la fisicità in area di rigore che Pavoletti , una volta allineatosi agli schemi, garantirà quando gli avversari affolleranno costantemente la propria area, magari pestandosi reciprocamente i piedi.
Sarri pensa di dare spazio a Pavoletti e alla staffetta con Milik proprio contro il Genoa, gara nella quale il sempre presente Callejon andrà in tribuna. Ma va ripetendo a tutti i suoi che non devono assolutamente distrarsi e devono aiutare chi sostituirà Callejon a imitarlo nel senso tattico e a tenere anche gli occhi aperti nei recuperi, al passo con Marek, capitano esemplare e realizzatore perfetto.
La testa al campionato e alla Roma, per la sfida del secondo posto. In questo clima, del resto, si può entrare anche affrontando la Juventus in Coppa Italia, senza pensare a Higuain, cioè a un bianconero e niente più, uno dei tanti nonostante la conclamata bravura che ha voluto andare a spendere altrove.
Da sempre sappiamo che cosa significa per il Napoli affrontare la corazzata bianconera. Non c’è proprio necessità di giocare soltanto contro il signor Gonzalo.
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