Ha resistito solo 22 minuti in campo quando poi problemi muscolari gli hanno impedito di continuare la sua partita, quella da avversario nel suo San Paolo. Nato e cresciuto nelle file e tra i vicoli di Napoli, Paolo Cannavaro è tornato da ex in uno stadio e in una piazza che, comunque, non si è dimenticata di lui, sostenendolo con forti applausi e commoventi striscioni, non appena il capitano azzurro ha calpestato l’erba del campo. Non sarà stato per nulla semplice per Paolo, ritornare lì dove tutto è nato e giocare contro quella che è da sempre stata la sua squadra del cuore. Cannavaro però è stato un vero professionista sia in campo che fuori, rispondendo con i fatti a chi in passato ha saputo criticarlo e con un sorriso amaro a chi ha chiesto spiegazioni sul suo addio. A malincuore ha lasciato la sua città, la fascia di capitano e quella maglia, ormai tatuata sulla pelle, accettando senza discutere il futuro che avevano deciso per lui e volando via per il bene del suo Napoli. Ha deciso di iniziare una nuova vita nel Sassuolo, diventando anche lì un punto di riferimento per tutti e continuando a fare ciò che ama di più, giocare a calcio, portando però nel cuore il colore azzurro che ha sempre fatto parte della sua vita. Tornare al San Paolo poi, ha riacceso in lui forti emozioni, e nonostante non abbia potuto continuare la partita a causa di problemi fisici, ha comunque potuto assaporare di nuovo l’aria di quello che è stato e sarà per sempre il suo stadio.
Con i tifosi Paolo, nei suoi lunghissimi 8 anni a Napoli, ha avuto un rapporto di odio-amore, ricevendo molte critiche alle quali ha sempre risposto con i fatti, mettendosi in gioco e dimostrando il suo grandissimo attaccamento alla sua squadra del cuore. Ma ieri sera tutto lo stadio acclamava il suo capitano, dimostrandogli quel grande affetto che forse in 8 anni non erano mai riusciti a tirar fuori, facendolo sentire finalmente a casa. Per Paolo, Napoli sarà passato presente e si spera futuro, perché è sempre riuscito a dare a questa squadra quel qualcosa in più che solo chi è nato in questa città e chi ha vissuto da spettatore lo stadio può e sa dare. Per Napoli, Paolo resta un grande capitano, un uomo che ha sempre messo la faccia, non abbandonando mai la barca anche quando stava andando alla deriva, e crescendo con la squadra, partendo dalla serie B e arrivando fino in Champions, vivendo notti magiche con il suo amore più grande, il suo Napoli.