Si scrive Higuain, si legge 39 gol in un anno e mezzo di Napoli o poco più. L’ordigno che piega le mani a Berisha e disinnesca la Lazio, riconsegna alla classifica un Napoli da terzo posto, dov’è giusto che sia. Eppure c’è chi pensava (e chi tutt’ora pensa) che da Madrid ci avessero rifilato il pacco dell’estate 2013. Nell’epoca del “falso nueve”, delle punte esterne e delle mezze punte, l’argentino disegna calcio che è una meraviglia, senza mai dimenticare l’istinto innato del bomber di razza, dimostrandosi implacabile quando punta la porta avversaria. E l’impressione è che il meglio debba ancora venire perché “qui sono felice ed ho un contratto con la società che intendo rispettare”.
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