Hamsik, 300 in A ed un gol importantissimo in chiave scudetto

La prima volta non si scorda mai. Tutti d’accordo, ma chi l’ha detto che la trecentesima non possa essere anch’essa, a modo suo, indimenticabile? Trecento volte Marek Hamsik in serie A e quasi tutte dipinte d’azzurro. L’esordio il 20 marzo 2005 con la maglia del Brescia, sua prima squadra in Italia, che l’aveva prelevato per 60.000 euro dallo Slovan Bratislava, tra le cui fila Hamsik era cresciuto a pane e pallone.

“Appartenenza conta più di provenienza, incoroniamo Hamsik figlio di questa città”, recitava così uno striscione apparso nella curva A dello stadio San Paolo nel settembre del 2013. Nel frattempo sono passati altri due anni e con questa, siamo ormai alla nona stagione vissuta dallo slovacco all’ombra del Vesuvio. La scintilla tra il pubblico di Napoli ed il talento venuto da lontano, per la precisione da Banská Bystrica – cittadina slovacca situata sulle rive del fiume Hron -, scoppia quasi subito: è il 16 settembre 2007, quando la serpentina di Hamsik tra le maglie della difesa della Sampdoria, manda in estasi il San Paolo. Dribblati anche i cartelloni pubblicitari, lo slovacco esibisce per la prima volta davanti ai suoi nuovi tifosi la “lucidatura” alla cresta. Marek Hamsik, campione dentro e fuori dal campo. Sempre in doppia cifra da quando è in azzurro, eccezion fatta per il 2013/14, l’anno del primo serio infortunio della sua carriera. Una botta al piede agita le acque (ed i pensieri) di Marekiaro che comunque fa’ in tempo a rientrare in campo per sollevare il primo trofeo da capitano del Napoli nella tragica sera del 3 Maggio all’Olimpico. Anche nei momenti più difficili, mai una parola fuori posto o un gesto di stizza: comportamenti esemplari che gli sono valsi gli attestati di stima e la fiducia della città, di cui è diventato ormai un simbolo vivente.

Otto anni e mezzo, quasi nove, attraversati sempre a cresta alta, anche se con meno disinvoltura e sicurezza di un tempo. Alla trecentesima in Serie A, contro il Torino è arrivato anche il gol, quale miglior modo per iniziare l’anno che nei sogni (prudenti) di Hamsik e della città può portare, di questo passo, allo scudetto. Dopo il biennio di gestione spagnola, Sarri ha restituito lo slovacco alla sua più naturale dimensione di mezz’ala. L’aveva detto il tecnico alla vigilia dell’impegno contro i granata: “Se potessi darei più gol ad Hamsik (e Callejon)”. Detto, fatto. 17 settembre 2007 – 6 gennaio 2016, il tempo non passa mai, Marek.

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