Inquietante rivelazione di Repubblica on line sul default e sul succesivo fallimento del Parma . Scrive Repubblica.it : “Dunque, la grana è quella del Parma, che è enorme. Tavecchio la affronta con piglio. Distribuisce frasi a effetto: mai più qualcuno potrà comprare una società a un euro, come ha fatto Manenti, promette. Poi aggiunge fiero: faremo di tutto per far finire il campionato di serie A regolarmente, abbiamo convinto la Lega a fornire i mezzi e i giocatori del Parma a giocare. Bravo, lo applaudono dal Coni, così si fa, anche i commentatori di Sky si placano, a posto così, l'importante è finire come cantava Mina.
Nessuno, però, né Sky né altri censori della prima ora, mettono in evidenza abbastanza un dettaglio che nella questione Parma è invece fondamentale. Riguarda il lavoro oscuro - e oscurato - della Covisoc, l'organismo di controllo sui bilanci delle società di calcio, una volta severissimo e poi annacquato ad arte e a morte dalla Federcalcio di Abete, di cui comunque Tavecchio era il vicepresidente. Dunque, la Covisoc, come rivelato sempre da Repubblica, aveva inoltrato alla Federcalcio ben tre relazioni sullo stato del Parma. Tre relazioni nelle quali il livello di allarme era stato crescente, fino a diventare assordante nell'ultima, quella successiva all'ispezione del 18 dicembre, quando i funzionari Covisoc scoprono che il Parma in quanto società è tecnicamente dissolto: niente cda, niente pagamenti ai giocatori e ai creditori, condizione debitoria fuori controllo, opacità ovunque, amministratori in fuga. Gli ispettori scrivono agghiacciati la loro relazione e la mandano alla Federcalcio, presieduta dallo stesso Tavecchio che adesso dice mai più. Solo che Tavecchio, si suppone, legge la relazione e se ne frega per almeno due mesi, fino a febbraio inoltrato, quando lo scandalo Parma esplode sui giornali. Non solo, dunque, non vigila, come gli imporrebbe il ruolo. Ma soprattutto, non interviene. Lascia che i fatti seguano il loro corso, fino al default, agli spogliatoi venduti all'asta, alle partite rinviate, ai Taci e ai Manenti, al desolante e sconfinato casino di oggi.
Eppure anche la rogna Parma sta finendo all'italiana. Con qualcuno che piange - i tifosi, ma soprattutto gli impiegati e perfino i giocatori - e qualcuno che proclama mai più, dopo aver sostenuto di non aver alcuna responsabilità per quanto accaduto. Ma davvero Tavecchio pensa di potersela cavare così? E davvero non c'è nessuno - Malagò, dai, se ci sei batti un colpo, ma un colpo vero - che dica: signori, qui c'è chi ha fatto un disastro, e i disastri si pagano? Forse no, forse non c'è proprio nessuno. Paga il Parma, i tifosi, i dipendenti, i creditori, il campionato.Tavecchio invece andrà avanti. Fino alla prossima rogna. Che magari è pure vicina.”