Disastro Ferrari: Verstappen ringrazia e vince il gran premio d’Ungheria

Max Verstappen vince il gran premio d'Ungheria. Prova di forza clamorosa del campione del mondo olandese, che da decimo conquista una vittoria che ha il profumo di un mondiale ormai ipotecato.

La gara

Per la prima volta in stagione George Russell parte dalla pole position, battendo al sabato  entrambe le Ferrari  e approfittando di un problema alla parte ibrida sulla monoposto di Verstappen. 
Strategie subito diverse al via, le Mercedes e la Red Bull con gomme soft, mentre i piloti della Ferrari consapevoli di un passo gara migliore tentano l'utilizzo delle gomme medie. Pronti via, e il primo giro non regala alcun sorpasso, con le monoposto che sfilano mantenendo salde le proprie posizioni. Le Ferrari come da pronostico si dimostrano  le più veloci in pista , riescono ad indurre la Mercedes di Russell a fermarsi prima e a sfruttare il vantaggio delle gomme.

Svolta: Giro 31 e disastro Ferrari

Leclerc si prende la leadership del gp d'Ungheria, compiendo un sorpasso strepitoso su Russell. Il monegasco sfrutta alla grande la gomma più fresca e vola via, puntando ormai ad una vittoria molto vicina. Ma ancora una volta, dopo Silverstone e Monaco, la Ferrari sbaglia completamente strategia, richiamando Leclerc ai box montando gomma hard, la peggiore in termini di prestazione. Il monegasco che non riesce a mettere in temperatura una gomma che fino a quel momento era stata scartata da tutti i top team, vede sfilare il suo diretto rivale per il mondiale, che da decimo andrà a vincere il gran premio.  Come se non bastasse per rendere ancora più amara la domenica, anche la strategia di Sainz non funziona, che perde un podio quasi sicuro superato sia da Hamilton che da Russell negli ultimi giri.
Un regalo da parte degli strateghi del cavallino ingiustificato.

 

Leclerc perde ancora punti da Verstappen, scivolando ad 80 lunghezze. Mondiale ormai finito. Le vacanze dovranno essere un momento di riflessione per tutto il team Ferrari, che si dimostra ancora una volta non all'altezza per poter competere con team molto più forti dal punto di vista strategico. 

 

 

 

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