Diabolik al San Paolo parlava norvegese: siamo antipatici, specialmente a monsieur Platini, però ora bisogna dimostrare che siamo i più forti

Sembrava cosa fatta la semifinale di andata di Europa League. Ieri il Napoli stava conducendo il match, grazie alla rete di David Lopez, fino a quando, al minuto 81’, la sestina arbitrale si erge a protagonista in negativo della serata: azione dalla destra del Dnipro, cross al centro e rete degli ucraini, peccato che i due giocatori di Markevych si trovavano in fuorigioco di ben un metro; la partita non vedrà altri colpi di scena, la compagine ucraina torna a casa con un pareggio frutto di una rapina del miglior Diabolik, che in questo caso aveva preso le sembianze dell’arbitro norvegese Moen e dei suoi assistenti, grazie alle sue innumerevoli maschere. Puoi non concedere un rigore, puoi non ammonire per dei falli da dietro, però quello che è successo ieri è scandaloso, ci lamentiamo degli arbitri italiani, poi arrivano questi fenomeni che non sanno gestire una partita importante come il penultimo atto di una competizione europea. Dal 1926 siamo antipatici a tutti, siamo del sud e a nessuno fa comodo vedere una società meridionale vincere qualcosa di importante, questo lo sa benissimo il presidente dell’Uefa Michel Platini: probabilmente si sarà ricordato dei suoi trascorsi nella grande Juventus allenata da Trapattoni oppure dei tanti bocconi amari ingoiati contro Diego Armando Maradona, colui che mise fine al regno di Le Roi e della Juve di quell’epoca. Chissà, noi non possiamo saperlo, però sicuramente il francese si. Poche volte mi sono schierato con De Laurentiis (una di queste era la decisione per il ritiro dopo Napoli-Lazio di Coppa Italia) però ieri il nostro presidente ha cacciato gli attributi: ora basta fare le pecorelle, basta fare la figura dei pagliacci, Higuain e compagni meritavano la vittoria ma a qualcuno questo non andava bene. Ora bisogna pensare al Parma e al ritorno di giovedì prossimo, abbiamo dimostrato a tutta Europa la nostra forza in questa coppa. Un‘ultima cosa giocatori del Dnipro: difendersi per tutti i 90’ di gioco, fare sceneggiate e commettere fallacci da dietro vi candida agli Oscar per i migliori effetti speciali e, a questo punto, spero lo vinciate. 

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