Club Tribunale: Italia nello stadio degli scudetti revocati. Juve, rischio deferimento?

La Nazionale Italiana di calcio domani giocherà allo Juventus Stadium contro la rappresentativa spagnola la partita valevole per la qualificazione ai prossimi campionati del mondo.

Anche se è lo stadio di proprietà della società più ricca e titolata d'Italia, e dello stesso gruppo industriale che è il principale sponsor della FIGC, la presenza della nazionale in quello stadio appare una stridente contraddizione con le stesse norme federali.

In più punti di quello stadio risultano campeggiare i vessilli di scudetti revocati dagli organi di giustizia sportiva (con sentenza irrevocabile, non impugnata dalla stessa società Juventus FC).

Appare utile allora ricordare che l'art.1 bis del codice di giustizia sportiva afferma: "Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all'osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva".

Esporre in pubblico i vessilli di scudetti non vinti, perché revocati per comportamenti antisportivi, comporta una evidente violazione del dovere di lealtà e correttezza sancito dal codice di giustizia sportiva.

Come faranno i dirigenti federali a fingere di non vedere anche in questa occasione quanto li circonda se i vessilli in questione non verranno rimossi?

Come fa la nazionale italiana  a giocare in uno stadio dove così facendo vengono offesi i valori  nei quali si riconoscono tanti tifosi e appassionati di sport?

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