Basta una settimana per parlare di primavera napoletana

Ogni riscossa nel calcio, ma non solo, comincia sempre quando sembra che si sia toccato il punto più basso. Non sfugge all'inviolabile regola, il Napoli dei tormenti rapidi e delle altrettante gioie; perché quando tutto sembrava gli girasse contro, oplà: ecco la ripresa fisica e mentale. Insomma, questi sono i sette giorni migliori che tutti s’auguravano, ma nei quali in pochi credevano. Una settimana che va dalla partita con la Fiorentina a quella col Cagliari, passando da Wolfsburg e che porta sotto l’azzurro del Napoli: sei punti, quattro recuperati in classifica sulla Roma e due sulla Lazio, un terzo posto distante solo cinque lunghezze e una qualificazione virtuale alle semifinali di Euroleague. Ci fossero graduatorie di rendimento settimanali, la squadra di Benitez, stavolta, sarebbe prima in Italia e non solo, con i suoi dieci gol realizzati e appena uno subito. Tuttavia questi sono sbuffi di vento e d’ottimismo, indagini e calcoli come lievi profumi che si annusano ma non si bevono. Non hanno nulla a che fare con le statistiche, che vedono il Napoli con numeri ancora non del tutto positivi per quel che riguarda il campionato. Diventa, però, interessante analizzare questa primavera napoletana, che comunque c’è ed è reale. Nasce dalla consapevolezza di aver sbagliato direzione. E, quindi, un po’ tutti hanno cominciato a darsi da fare facendo appello all’amor proprio. La squadra s’è ricordata di essere il Napoli e che per lunghi tratti è stata il peggior nemico di se stessa. Benitez ha smesso di sperimentare (Hamsik no, De Guzman sì e poi Insigne un po’ alla volta etc…) e ha rimesso in campo la qualità totale di alcune sue pedine che avrebbero meritato, in campionato, ben altra sorte. E, infine, De Laurentiis che è divenuto più interventista col suo piglio autoritario sul ritiro prolungato e/o a fisarmonica. Come nelle favole - o come nei film, come meglio preferite - il brutto s’è trasformato in bello. Insomma, si è riusciti a tramutare il grido di dolore in voglia di riscatto. Di botto le quattro sconfitte consecutive sono state cancellate. Ora si dirà che il Napoli ha dato una straordinaria prova di capacità, maturità e altro ancora. Speriamo che sia  bastata una settimana (questa) per dimenticare i giorni bui. Non resta che andare avanti e scoprire il futuro immediato. Perché ogni giorno ha la sua pena e ogni giorno ha la sua gioia.
 

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