Il Napoli esce sconfitto dalla semifinale di ritorno di Europa League contro il Dnipro e deve dire addio al sogno di poter alzare al cielo il prestigioso trofeo continentale. Brutta la partita degli uomini di Benitez che, fatte salve un paio di occasioni con Higuain nel primo tempo, non sono riusciti a impensierire più di tanto la retroguardia ucraina, solida e attenta nelle poche occasioni in cui è stata chiamata in causa. Sebbene sul risultato finale, pesi ancora il grave errore della terna norvegese che all’andata convalidò il gol dell’1-1 nonostante il netto fuorigioco di Seleznyov, match winner anche a Kiev.
L’inizio è caratterizzato dall’inaspettato pressing alto degli ucraini che, evidentemente, non intendono soltanto chiudersi e affidarsi al contropiede. Proposito lodevole ma che dura appena sette minuti, quelli necessari al duo Insigne-Callejon ad apparecchiare per Higuain la più comoda delle palle gol: ancora una volta, però, il Pipita si dimostra poco freddo solo davanti a Boyko che riesce a respingere il tiro potente ma centrale. Il Dnipro, a questo punto, capisce che non è il caso di correre troppi rischi e comincia a difendersi in maniera ordinata non disdegnando le consuete ripartenze. Non accade più niente fino alla mezz’ora quando un bel cross di Ghoulam dalla destra trova Higuain puntuale all’appuntamento con la spizzata di testa: ma anche stavolta Boyko si supera e mette in angolo. Lo scampato pericolo infonde coraggio ai padroni dicasa che, poco dopo, vanno vicini al vantaggio: sanguinosa palla persa di David Lopez, la sfera finisce a Seleznyov che calcia da fuori area trovando la deviazione, impercettibile ma decisiva, di Andujar. Il primo tempo, di fatto, si chiude qui.
Nella ripresa è il Dnipro a partire forte. In cinque minuti prima Fedorchuk (conclusione a lato) poi Seleznyov fanno correre qualche brivido sulla schiena dei tifosi azzurri. Benitez corre ai ripari e sostituisce un evanescente Gabbiadini con Hamsik. Eppure sono gli ucraini a passare in vantaggio: è il 57’ quando Konoplyanka mette in mezzo dalla sinistra un pallone che l’onnipresente Seleznyov, mal guardato da Britos (forse strattonato nella circostanza), devìa alle spalle di Andujar. Tempo tre minuti ed è il turno di Mertens che subentra a Insigne, con il belga che ci mette cinque minuti a farsi vedere dalle parti di Boyko: prima con un tiro centrale, poi con una conclusione resa insidiosa al terreno che l’estremo difensore ucraino smanaccia in angolo come può. L’ex Psv è scatenato e poco prima del 70’ impensierisce di nuovo il pubblico di Kiev con una conclusione di collo-esterno che Boyko può solo guardare spegnersi sul fondo. Il Napoli ci prova, disordinatamente, ma ci prova. La conclusione di David Lopez al 73’, agevolmente bloccata dall’estremo di casa, è frutto più del caso che di una manovra ben orchestrata. Così come la mischia che, tre minuti dopo, rischia di portare al pareggio con la difesa del Dnipro che riesce a metterci nuovamente una pezza. Corre il 79’ quando Benitez inserisce Henrique per David Lopez e passa ad uno spregiudicato 3-4-3, tentando il tutto per tutto, con Maggio e Gholam che alzano di 20 metri il proprio raggio d’azione. Saltano tutti gli schemi, il Napoli si getta a testa bassa alla ricerca del pari, non andando però oltre un paio di mischie susseguenti a calcio piazzato. Anzi è il Dnipro a sfiorare la rete del 2-0, prima con un contropiede di Kalinic (subentrato a Seleznyov) poi con una clamorosa traversa di Matheus, lasciato colpevolmente libero di colpire di testa in area. Gli ultimi sterili assalti non producono alcunché.
Vince il Dnipro che va a Varsavia a sfidare il Siviglia. Per il Napoli l’appuntamento con la storia è nuovamente rimandato.
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