Questa sera servivano unidici leoni, undici gladiatori. Tutto perfetto a partire dalla coreografia dei tifosi. Tutto perfetto anche il primo tempo con il Dnipro rintanato come un topo nella sua metà campo e con il Napoli, come in gatto, che cerca con insistenza il gol. Prima la sfortuna di Insigne con un tiro da fuori che becca il palo, poi il portiere ucraino che fa il fenomeno nega la gioia a Higuain, il Napoli torna negli spogliatoi con la gola secca. Sembra la replica della gara col Milan e allora pensi "ne facciamo 3 in 10 minuti". Tutti lo pensano e lo sperano. E la ripresa inzia nel migliore dei modi. Angolo di Insigne e la palla colpisce la testo del giocatore che non ti aspetti, David Lopez. La deviazione è giusta come la forza. La difesa è presa contro tempo e la palla in rete. Il San Paolo esplode e Varsavia è più vicina. Però il direttore di gara non è in forma. Vengono fischiati falli esagerati e si sorvola su altri più palesi ma il Napoli è più forte. Higuain attacca ma il portiere ucraino è il supererore di giornata: ferma il Pipita. Entra Gargano per Lopez, mentre Callejon è nervoso e poco lucido. Poi arriva il momento di Gabbiadini, osannata e accolto fragore dal San Paolo e dai vicoli di Napoli ma le sue perle non arrivano. Il Napoli è più forte ma non è indistrubbile. A 10' dalla fine un cross ucraino dalla destra e il loro numero 11, in netta posizione di fuorigioco, segna la rete che compromette tutto. Guardalinee e arbitro assegnano il gol. Il Napoli subisce il colpo che neanche Mertens, appena entrato, riesce a scuotere. Gli assalti finali, quelli della disperazione non servono. Il Napoli è più forte ma si deve arrendere innanzi a un portiere fenomeno, a un arbitro internazionale poco lucido e alla sfortuna... . A Kiev, fra una settimana, tutto può cambiare anche se quel gol, del Dnipro, pesa ma la difesa non ha colpe. Fra una settimana a Kiev si deve conquistare Varsavia anche se il Dnipro oggi, dal nostro San Paolo, ne è uscito vincitore.