La trasformazione di Marekiaro

L'ultima volta che l'abbiamo visto pettinarsi la cresta è stato in occasione dell'unica e sola sconfitta degli azzurri in questo primo scorcio di stagione. Il nuovo Napoli di Sarri debuttava contro il Sassuolo, era il 23 agosto, di quella che oggi sembra un'altra epoca, ed a Marek Hamsik bastarono tre minuti per sbloccare la pratica contro i neroverdi. Più recente è, invece, l’ultima gioia europea del capitano autore del momentaneo 4-0 contro il Brugge.

NAPOLI VISTA DA MAREKIARO - Un gol alla prima per scacciare via le ombre di un biennio di gestione spagnola vissuto tra più bassi che alti. Il 4-2-3-1 "Beniteziano" sembrò, a tutti, disegnato ad immagine e somiglianza dello slovacco, per esaltarne le qualità di rifinitore ed incursore alle spalle della punta centrale. L'inizio fu scoppiettante: doppietta al Bologna ed al Chievo. Poi un gol al Livorno ed un altro al Catania, prima di subire il primo serio infortunio della carriera. Una botta al piede agita le acque (ed i pensieri) di Marekiaro che, però, torna giusto in tempo per sollevare il primo trofeo da capitano del Napoli nella triste notte del 3 Maggio a Roma. Momenti difficili passati a ribadire il proprio amore per la città e per la maglia azzurra. Un amore incondizionato e ricambiato dagli applausi del San Paolo ogni qual volta, più o meno intorno al sessantesimo, veniva richiamato in panchina da Rafa Benitez. Mai una parola fuori posto, mai un accenno di polemica. Marek è diventato uomo anche così.

NUMERI DA ATTACCANTE - Con l'arrivo di Sarri sulla panchina del Napoli, Hamsik ritorna nella "sua" posizione di mezz'ala, continuando, però, a recitare un ruolo diverso rispetto ai tempi di Mazzarri e Reja, quando lo slovacco rappresentava il principale riferimento offensivo, dopo gli attaccanti. Nei sette anni vissuti all’ombra del Vesuvio, soltanto nella stagione 2013/14 (quella dell’infortunio) Marek Hamsik non è riuscito a raggiungere la doppia cifra. Il record resta quello dei 13 gol messi a segno nel 2010/2011 ed eguagliato proprio l’anno scorso. Oggi, invece, Hamsik ricopre compiti più difensivi e davanti a se deve fare i conti con la presenza "ingombrante" di ben tre attaccanti ad occupare lo spazio.

L’ALTRO HAMSIK - La rete alla prima giornata contro il Sassuolo (una piacevole abitudine per Hamsik) può rappresentare l'inizio di una nuova stagione per lo slovacco. Meno prolifico in zona gol, ma comunque fondamentale nell'undici di Sarri. Con Allan e Jorginho forma un terzetto capace di abbinare qualità e quantità. Lavoro sporco e lampi di genio. Anche nella trasformazione dello slovacco s'intravede la mano dell'allenatore. I gol prima o poi arriveranno perché la macchina di Sarri, numeri alla mano e primato in tasca, sembra essere quasi perfetta. Il Napoli ed Hamsik viaggiano a cresta alta, anzi altissima.

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