La Dinamo ferma il Napoli: al San Paolo finisce senza reti

Decidera' Lisbona, dove sara' vietato perdere. Il Napoli inciampa con la Dinamo Kiev, non va oltre un deludente e fischiatissimo 0-0 casalingo che, alla luce del rocambolesco 3-3 di Istanbul tra Besiktas e Benfica, permette ad Hamsik e compagni di restare in testa al girone, a pari punti proprio con i portoghesi, prossimi avversari tra due settimane al Da Luz. Sara' un inferno, e servira' tutto un altro Napoli. Perche' contro gli ucraini di Rebrov e' andata in scena una delle versioni peggiori dei Sarri-boys: lenti, poco convinti e poco creativi, con una supremazia territoriale sterile nonostante i 17 angoli collezionati. E' un deciso passo indietro per il Napoli, che dopo due giornate sembrava praticamente sicuro del passaggio agli ottavi di Champions e che invece adesso, in caso di ko in Portogallo, sarebbe quasi certamente condannato alla retrocessione in Europa League. Un fatto positivo: la qualificazione e' tutta nelle sue mani, e non e' cosa da poco. La Dinamo invece saluta gia' l'Europa: chiudera' il girone all'ultimo posto. Il risultato in Turchia complica il cammino del Napoli, al fischio d'avvio di Hategan terzo in classifica: a livello psicologico il risultato di Istanbul sembra influire sui primi minuti degli uomini di Sarri, subito vicini al gol con Mertens - anticipato in extremis dalla perfetta uscita di Rudko, preferito alla bandiera Shovkovskiy - ma poco feroci nel pressing e stranamente attendisti.

Diawara e Zielinski vincono i ballottaggi con Jorginho e Allan, il tridente - nonostante il recupero di Gabbiadini - Callejon-Mertens-Insigne. Si rivede Albiol al fianco di Koulibaly, al 17' si rivede Mertens in verticale: ancora strepitosa e puntuale l'uscita bassa di Rudko oltre i confini della sua area. La Dinamo mette subito a nudo chiare carenze difensive e cosi' il Napoli inizia a crescere di tono, sprecando con Insigne (scivolone clamoroso a tu per tu con Rudko) e calciando troppo centralmente con Hamsik. Il San Paolo osserva stranito le titubanze della sua squadra al cospetto di una Dinamo che appare ben poca cosa anche quando e' chiamata a costruire: ritmi blandi, al 45' lo 0-0 appare come la piu' logica conseguenza. Ci si aspetta un Napoli piu' aggressivo al rientro dagli spogliatoi, e in effetti i primi segnali fanno ben sperare: Hamsik ci prova di…cresta, poi trova uno splendido corridoio per Callejon, anticipato in extremis da Khacheridi, mentre il tentativo di Insigne finisce tra i guantoni di Rudko. Dopo quasi un'ora di gioco si vede anche la Dinamo dalle parti di Reina: nasce tutto da un errore di Diawara, Yarmolenko appoggia dietro per Sydorchuk che spara altissimo da buona posizione. Poi altro break di Insigne: tutto troppo facile per Rudko, bravo poi sul destro improvviso di Hamsik. Serve una scossa, Sarri prova a darla inserendo Gabbiadini per Insigne dopo 66 minuti, con Mertens che si sposta nel suo ruolo naturale, a sinistra.

Proprio Gabbiadini tenta subito la soluzione mancina in due occasioni, senza particolare fortuna. Il cronometro gioca contro il Napoli, tra l'altro Reina fa prendere un grande spavento ai suoi tifosi perdendo palla in uscita alta (85'). Non succedera' piu' nulla nonostante i 3' di recupero. Niente gol, qualche fischio: il Napoli non convince affatto. E ora rischia la clamorosa beffa

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