Anche Fabio Cannavaro ha voluto celebrare il trentennale dello Scudetto azzurro pubblicando sui suoi profili social una foto che lo ritrae accanto a Maradona nelel vesti di raccattapalle.
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A -2 dalla vetta, il Napoli è pienamente in corsa per lo scudetto, ma basta osservare le partite e i risultati recenti per capire che la strada non sarà semplice. Parlare di una squadra in difficoltà sarebbe ingiusto, perché i numeri dicono altro. Ma è altrettanto evidente che gli azzurri stanno attraversando una fase di transizione, nella quale Antonio Conte sta cercando di plasmare una squadra in evoluzione, trovando il giusto equilibrio tra le sue idee e il materiale tecnico a disposizione.
Il mercato estivo, pur con le sue difficoltà, non è stato deludente, ma il lavoro da fare era tanto e il tempo per sistemare tutto poco. La mancata cessione di Osimhen, ha comunque limitato il margine di manovra per completare la rosa. È chiaro che ricostruire senza riuscire a vendere il pezzo più pregiato non è semplice, soprattutto quando si ha la necessità di intervenire in più reparti. Alcuni vuoti, infatti, sono rimasti: in particolare sugli esterni, dove manca un giocatore in grado di offrire quella spinta e ampiezza che farebbe la differenza nel sistema di Conte.
A livello tattico, il Napoli ha mostrato adattamenti interessanti ma non sempre efficaci. Il 4-3-3, che sulla carta dovrebbe essere il modulo di riferimento, in pratica si trasforma spesso in un 5-4-1. Questo garantisce solidità difensiva, una caratteristica storicamente cara a Conte, ma toglie qualcosa in termini di fluidità offensiva. Il gioco risulta talvolta prevedibile, e l’assenza di esterni capaci di allargare il campo si sente. Non è solo una questione di mancanza di talento, ma di caratteristiche: giocatori come lo è stato Hakimi per Conte, capaci di fare la differenza in fase di spinta, non ci sono al momento.
Nonostante ciò, la squadra è viva, ma soggetta a numerose critiche. Romelu Lukaku, spesso bersaglio dei tifosi, si è inserito in un contesto tattico che non lo valorizza appieno, ma ha comunque offerto un contributo importante. È vero che a volte si sente la mancanza di un attaccante capace di inventarsi il gol da solo, come Osimhen. Tuttavia, il problema del Napoli è più collettivo: creare occasioni in modo costante e mantenere alto il ritmo, soprattutto contro squadre ben chiuse, è una sfida che va risolta a livello di squadra, non di singoli.
L’aspetto positivo è che, nonostante le difficoltà, il Napoli c’è. Il gruppo ha dimostrato di saper soffrire e restare in partita, e questo è un punto di partenza fondamentale per una squadra che vuole crescere. Il margine per migliorare c’è, e il mercato di gennaio sarà una tappa chiave per colmare quelle lacune che hanno frenato finora la piena espressione del potenziale azzurro. Non si tratta di stravolgere la rosa, ma di aggiungere qualche tassello giusto, con l’obiettivo di alzare il livello sia nelle rotazioni che nelle soluzioni tattiche.
Quanto allo scudetto, è inutile fare previsioni. La classifica è corta, e il Napoli è lì, a giocarsela con le migliori. Conte, con la sua esperienza e la sua capacità di plasmare squadre vincenti, ha gli strumenti per portare avanti il progetto con ambizione. Certo, bisogna essere realisti: le difficoltà ci sono e non spariranno dall’oggi al domani. Ma il percorso è quello giusto, e con un ambiente che resta unito e paziente, questa squadra può costruire qualcosa di importante.
Lo scudetto? Possibile, ma non deve essere un’ossessione. L’obiettivo, oggi, è continuare a crescere. L'obbligo è quello di conquistare la Champions League e magari sorprendere, come il Napoli ha già dimostrato di saper fare.
MERET 6: Ottimo l’intervento nel primo tempo su Isaksen, che nella ripresa si vendica e la mette lì dove il portiere partenopeo non può arrivare.
DI LORENZO 5.5: Anche questa sera Zaccagni ha fatto più o meno quel che voleva dal suo lato. Tanti cross tentati ma tutti imprecisi.
RRAHMANI 6: Molto bravo nel limitare Castellanos, ma quando è entrato Noslin deve aver avuto un’allucinazione e lo ha scambiato per Ronaldo il Fenomeno.
BUONGIORNO 6.5: Uno dei migliori nel Napoli. Con i suoi interventi, riesce a prevenire alcune situazioni a dir poco pericolose. Bene anche in fase di impostazione.
OLIVERA 5: Una partita quasi perfetta rovinata da quell’errore di marcatura che è costato la partita al Napoli. Errare humanum est e l’uruguagio è umano anche lui.
ANGUISSA 6.5: Dominatore del centrocampo, va a contrasto quasi sempre con i tempi giusti e colpisce anche il palo. Peccato che giochi sempre palla all’indietro. (FOLORUNSHO S.V.: Buttato nella mischia giusto per fare numero.)
LOBOTKA 6: Dia gli è stato addosso per buona parte della gara, limitandolo nelle sue giocate. Tanti recuperi ma poche verticalizzazioni. (GILMOUR 6: Ottimo il suo ingresso in campo, vivace e grintoso.)
MCTOMINAY 6: Come si conclude un’azione d’attacco, torna subito indietro a fornire copertura ai compagni, questo il suo contributo più prezioso. Impreciso in alcuni frangenti, come in quello dell’appoggio su Lukaku che lo avrebbe messo in porta. (RASPADORI 5.5: Troppi pochi minuti per incidere, ma l’impressione è che anche con più tempo a disposizione non abbia i mezzi per fare male agli avversari.)
POLITANO 5.5: Questa volta la corsa e il sacrificio, sempre encomiabili, non bastano. Ogni cross è un nulla di fatto, così come i tiri dalla bandierina. Cercasi specialista dei calci d’angolo. (NERES 6: Qualche slalom e un paio di sgasate, ma con soli quindici minuti a disposizione farebbe fatica chiunque ad incidere.)
LUKAKU 5: Una presenza spettrale per buona parte della gara. Il Napoli gioca praticamente con l’uomo in meno e ne paga le conseguenze. (SIMEONE S.V.: A occhio e croce, sarebbe dovuto entrare circa trenta minuti prima.)
KVARATSKHELIA 6.5: Martoriato dagli avversari per tutta la gara. Commetterà anche qualche errore ma almeno ci prova con costanza e testardaggine.
CONTE 4.5: La sconfitta in Coppa Italia non gli è servita a nulla. La Lazio di Baroni ha giocato meglio e meritato di vincere. Il Napoli non è mai realmente pericoloso in attacco, eppure, i primi cambi arrivano al 75’, quello di Simeone a partita praticamente finita. Male è dire poco.
CAPRILE 6: Per ravvivare una partita spenta, concede e para un rigore alla Lazio. Incolpevole sui tre gol, ma pauroso in alcuni frangenti.
ZERBIN 4: La Lazio arriva sempre dal suo lato. Zaccagni gli fa girare la testa, mandandolo spesso al bar. Il terzino non lo può fare, ma qual è il suo ruolo, poi?
RAFA MARIN 4: Raramente il Real Madrid si sbaglia sui giovani prospetti, ma esiste sempre l’eccezione che conferma la regola. Impreciso con i piedi e scoordinato nei contrasti più semplici.
JUAN JESUS 4: Quando, tutto solo, si è andato a schiantare sulla linea laterale in fase di impostazione, mi sono domandato: “Seriamente l’anno scorso è stato il titolare della difesa del Napoli?”.
SPINAZZOLA 4: Definitivamente da rottamare. Sul terzo gol di Noslin si fa una serena dormita e in fase offensiva ha la stessa pericolosità di una pistola giocattolo.
GILMOUR 6: Abbandonato a sé stesso, messo a giocare come playmaker di un centrocampo inesistente. Tante verticalizzazioni e cambi di gioco, per dei compagni che sembrano volerlo sabotare.
FOLORUNSHO 5: Errori su errori alternati a qualche sporadico contrasto vinto. La chiamata alle armi è stata un mezzo fallimento.
NGONGE 4: Bullizzato e umiliato da Hysaj, che non si è mai fatto saltare dall’esterno belga. Alterna una cosa buona ad una sbagliata. Adam Ounas ma meno tecnico.
RASPADORI 4: Dopo l’intervista di qualche settimana fa, ci si aspettava una grande prestazione e, invece, è arrivata l’ennesima prova deludente. Panchina per il resto dell’anno.
NERES 6: Non oso immaginare quante volte si sia chiesto “ma cosa ci faccio qua in mezzo?”. Quando tocca il pallone dimostra di essere di un altro livello. Dribbling e qualità.
SIMEONE 7: L’onore delle armi va al Cholo, che con la sua rete rende meno amara una serata imbarazzante. Regge da solo e con discreti risultati l’attacco partenopeo.
CONTE 2: Un insulto per i tifosi che viaggiano e spendono soldi mandare in campo undici sconosciuti. La scusa del turnover e delle possibilità da dare a chi non gioca mai non vale, non serviva la partita di stasera per capire che certi elementi non sono da Napoli. Esiste una sola via per la redenzione: la vittoria domenica.
MERET 6: Il Torino si rende pericoloso in due circostanze, con Adams e Coco nel primo tempo. In entrambi i casi, il portiere azzurro non poteva nulla. Per il resto, assiste alla gara.
DI LORENZO 6.5: Prezioso in fase difensiva con le sue chiusure e diagonali precise. Pericoloso in un paio di circostanze anche su palla inattiva.
RRAHMANI 7: Altra prestazione maiuscola. Sanabria prima e Nije poi quasi non toccano palla, entrambi si abbattono contro il muro kosovaro.
BUONGIORNO 6: Molto distratto e abbastanza impreciso, colpa forse della tensione dovuta al suo ritorno da avversario nello stadio che è stato la sua casa per anni.
OLIVERA 7: Sia Pedersen che Lazaro non hanno fortuna contro l’uruguagio, che difende con grande attenzione. Milinkovic gli nega un gol che sarebbe stato meritatissimo.
MCTOMINAY 8: Sontuoso. Dominante. Semplicemente il miglior centrocampista della Serie A. Segna un gol di pura rapidità e istinto. Corre per due e gli avversari gli rimbalzano addosso. Dalla Premier per conquistare.
LOBOTKA 6.5: Leggermente più impreciso del solito. Se, mediamente, fa un errore a gara, oggi ne commette almeno un paio. Troppo per quello a cui ci ha abituato.
ANGUISSA 6.5: La presenza dello scozzese lo ha galvanizzato. Quest’anno si è ricordato di venire anche lui dal campionato inglese e ha (ri)preso a macinare chilometri. (FOLORUNSHO S.V.: Sempre pronto quando chiamato in causa.)
POLITANO 6.5: Prende palla e punta l’avversario con una frequenza quasi spaventosa. Tanti cross tentati e la solita abnegazione da veterano. (SPINAZZOLA 6: Le uniche volte che lo inquadrano scivola a terra. Leo passione pattinaggio.)
LUKAKU 6: Quando i compagni gli passano il pallone sanno di avere soltanto il 50% di possibilità che le cose vadano bene. Qualche buona sponda e un eurogol di tacco solo sfiorato. (SIMEONE S.V.: Lo stava per fare brutto il Cholo, peccato per un Milinkovic in versione Neuer.)
KVARATSKHELIA 6.5: Potrebbe essere più incisivo, ma serve l’assist per la rete di McTominay e ne fa ammonire un paio, entrambi sul suo lato. (NERES 6: Entra quasi alla fine e segna, come ai bei vecchi tempi, peccato per il fuorigioco.)
CONTE 7: Le partite si concludono sempre con un solo gol segnato, ma da qualche uscita il suo Napoli ha cominciato a macinare gioco e a creare più occasioni da gol. Nono clean sheet in 14 gare stagionali. Il leader del campionato.
Dopo la schiacciante vittoria per 6-1 del Napoli sul Sassuolo, i calciatori hanno espresso la loro gioia e il loro orgoglio attraverso i social media. Amir Rrahmani, il difensore kosovaro che ha segnato il gol del pareggio innescando la rimonta, ha condiviso la sua felicità su Instagram con un post entusiasta: "Questi siamo noi!". Anche Kvaratskhelia ha partecipato all'esultanza collettiva, lodando l'impressionante performance di squadra con un incoraggiante "Che performance di squadra oggi, andiamo!".
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