Lunga intervista rilasciata dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in occasione dell’elezione del nuovo presidente FIGC Gravina:
"La scelta è giusta, con Gravina ci siamo confrontati a lungo. E' una persona lungimirante. Ci siamo subito intesi, capiti. Ha presentato un piano molto completo e complesso e noi come Lega abbiamo presentato un piano di quattro cartelle e mezza, più breve ma molto denso sui cambiamenti di cui necessitiamo. Lui ha un mandato di 2 anni, ma se farà bene avrà un altro quadriennio per modificare ampiamente questo modello del calcio. C’è bisogno di modifiche sostanziali, e con Gravina c’è il progetto di collaborare con lo Stato per nuove riforme.
Anche la Legge sugli stadi è urgente?
"Siamo in assoluto ritardo sotto questo aspetto, c’è bisogno di una svolta".
Amore travolgente tra lei e Ancelotti?
"Io l'ho voluto in maniera assoluta. Qualcuno aveva forse male interpretato il suo arrivo, ho sentito dire delle frasi un po' scontate e anche maleducate. S'era detto di un Ancelotti arrivato a Napoli per la pensione, ma lui è un grande allenatore che ha vinto tutto e non gli si può certo rimproverare questo. C’è grande armonia tra di noi, gli avevo dato 10 partite per ambientarsi, ma a quanto pare gliene sono servite di meno".
Lo Scudetto è possibile?
"Abbiamo iniziato un nuovo corso. Noi siamo lì ad attendere qualche passo falso della Juventus. In Champions ci dobbiamo confrontare con un girone infernale, ma speriamo di fare bene".
Cosa prevede per lo stadio San Paolo?
"Che ci metteremo ancora seduti attorno a un tavolo. Non si può pretendere una cifra superiore a quella che è la valutazione oggettiva dello stadio. Lo stesso CONI aveva dato una valutazione di 550mila euro per il canone annuo, mentre per gli ultimi due anni mi sono stati chiesti quasi due milioni di euro".
Quale è il suo rapporto con la città? E' migliorato?
"Non bisogna confondere alcune frange di tifosi con l’intera città di Napoli, che io amo sin da quando ero bambino".
Col PSG ci saranno fuochi d'artificio?
"Mi auguro ci siano fuochi d'artificio meditati. È una partita di scacchi, dove la prima mossa sbagliata ti puó compromettere l’intera gara".
Che effetto le fa ritrovare Cavani?
"Ci sarà sicuramente un abbraccio caloroso. Cavani fu una mia intuizione quando lo strappai al presidente del Palermo e da seconda punta diventò una prima punta. La cosa che mi diverte è che noi abbiamo fatto fare più di 30 gol a tutti gli attaccanti che abbiamo messo nel circuito Napoli, da Cavani in poi. E adesso stiamo vedendo chi li può sostituire: sicuramente qualcuno lo farà".
Ci può dire come sta Insigne?
"Non ho parlato con l'infermeria, quindi non lo so dire".
Ha guardato Sarri al Chelsea?
"Non guardo più Sarri. E' un grande allenatore, e gli auguro di fare la sua strada in Inghilterra. Ha dato quello che poteva al Napoli, con lui non abbiamo vinto nulla, peccato, ma nella vita c'è chi gioca per sé stesso e chi per la funzione per la quale è stato ingaggiato. Con questo credo di aver detto tutto...".
Meret è tornato tra i convocati.
"Io nella sfortuna sono sempre stato un uomo fortunato. Non aver avuto Meret ha fatto crescere l'autostima in Ospina e Karnezis. Prima c'era il primo portiere che le giocava tutte, mentre adesso ci ritroviamo con tre portieri veri e questo è un senso di garanzia. Non è che loro devono temere di non poter giocare, ma essere felici e contenti di essere talmente tutti e tre bravi e funzionali alla causa del Napoli che troveranno pariteticamente spazio perché Ancelotti è uno che ama fare il turn-over”.
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