Leonardo "Sparviero" Pavoletti, limiti e talenti di un killer dell'area

Esploso la passata stagione con la casacca del Grifone e in via di conferma quest'anno, già al centro del mercato estivo ma Preziosi l'ha trattenuto a Genova. Leonardo Pavoletti ha numeri da top player e il Napoli l'ha capito e ha fatto di tutto per strapparlo ai cugini...sembra esserci riuscito già per gennaio. Eppure nonostante i numeri favorevoli lo Sparviero potrebbe essere un rischio altissimo per i partenopei, rischio che in questo periodo dell'anno potrebbe pesare.

La forza fisica del Pavoloso è unica, invidiabile ed è uno dei motivi della sua esplosione ad alti livelli. Però il rapporto che Leonardo vive con il suo fisico non è affatto semplice. Pavoletti è alto 1.86 centimetri ma la potenza con cui effettua i contrasti con i difensori dà l'impressione che sia più alto di almeno dieci centimetri. Eppure il suo corpo ha un enorme svantaggio che a questi livelli potrebbe essere dannoso: la fragilità. Infatti negli ultimi due anni lo Sparviero è rimasto lontano dal terreno di gioco per infortunio circa 150 giorni.

Certamente non il massimo per il Napoli che in estate ha puntanto moltissimo su Milik (infortunatosi al crociato). Però il Pavoloso dovrebbe tornare disponibile subito dopo la pausa per ricoprire il ruolo occupato prima da Gabbiadini (senza grossi risultati) e poi da Mertens con il falso nueve. Leonardo, quindi, andrà a ricoprire un ruolo lasciato "vuoto" dopo l'infortunio di Arek. Due ottimi giocatori, due opposti: Leo lavora sui propri limiti e ogni giorno cerca di migliorarsi, nessun talento di fondo. Donad Duck invece ha un talento cristallino che non l'ha mai costretto a imparare come si gioca a calcio: lui il pallone lo tiene nel sangue eppure in azzurro non riesce ad affermarsi. 

La differenza sostaziale però è che Pavoletti è in grado di risparmiare le energie per poter essere lucido nelle situazioni che contano mentre Manolo questo elemento non è mai riuscito ad apprendelo, del resto l'ex Samp non è una punta. 

Il Pavoloso dovrà abituarsi a un gioco diverso. In casa rossoblù aveva essenzialmente il compito di far salire la squadra utilizzando benissimo il suo fisico, motivo per cui la scorsa stagione è stato uno dei migliori nel suo ruolo con 10 duelli aerei vinti ogni 90 minuti di gioco. Il Napoli, invece, arriva in attacco con un palleggio sincopato sfruttando spesso anche Reina e senza mai saltare nessuna linea posizionale.

Detta così si potrebbe capire che ai partenopei non faccia piacere un giocatore in grado di difendere la palla...errato. Dopo l'infortunio di Milik agli azzurri è mancato proprio chi potesse spingere dietro le linee difensive. Un lavoro che Gabbiadini ha cercato di eseguire con molto impegno ma con poca qualità.

Se da un lato lo Sparviero ha dei meriti dall'altro bisogna sottolinare che possiede anche dei limiti che al Napoli potrebbero creare problemi. Leonardo non è una cima con i pieni e lo dimostra il fatto che al Genoa veniva lanciato direttamente dai difensori, spesso era costretto solo a giocare di sponda dimostrandosi molte volte impreciso. I suoi limiti tecnici sono talmente evidenti che alle volte sembra vedere un difensore spostato in attacco. La poca pulizia tecnica lo rende ulteriormente lento, rallentando i tempi di gioco. Non possiede quella sensibilità in grado di poter toccare il pallone con altre parti del piede se non con il piatto. Limiti pesanti per un giocatore che col Napoli sarà spesso coinvolto nella costruzione del gioco.

Insomma Pavoletti non parla la stessa lingua di molti giocatori del Napoli. I suoi limiti verranno evidaziati soprattutto quando dovrà allargarsi o puntare centralmente gli avversari.

Però i partenopei, dall'acquisto dello Sparviero, un vattaggio l'ottengono. Il Napoli migliorerà sicuratemente sull'attacco dei cross, situazione in cui Gabbiadini non sembrava un attaccante. Sui traversoni lo Sparviero sembra essere quasi un tram che investe i difensori avversari. Anche nelle conclusioni aeree risulta essere molto inciviso trovando spesso il giusto punto di impatto per essere letale. Nonostante non possieda la sensibilità dei grandi attaccanti, Leonardo sa scegliere, quasi sempre, la soluzione migliore per battere il portiere avversario. Però il Napoli è la sesta squadra in campionato per numero di cross realizzati. Un nuovo gioco rispetto allo scorso anno per sopperire sia all'assenza di Higuain che a quella di un centravanti dominatore dell'area di rigore. Però il Napoli con Pavoletti potrebbe tornare alle origini del gioco di Sarri.

Ad oggi è difficile prevedere quali potrebbero essere i veri miglioramenti. Il gioco del Napoli è complesso ed è impossibile comprende se Leonardo si integrerà o meno nel gioco di Sarri. Sicuramente questo investimento pre natalizio di 18 milioni di euro ha una sua ratio. Milik a breve tornerà e di certo gli azzurri non se ne priveranno però con il Pavoloso hanno indubbiamente aggiunto delle qualità che prima erano assenti.

Pavoletti è uno dei pochi specialisti sopravvissuto ad alti livelli in un calcio, oggi, polivalente. Ma l'importante investimento del Napoli lascia intendere che alle volte è importante fare poche cose ma fatte bene.

In bocca al lupo Leonardo.

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