Il contratto di Maurizio Sarri come allenatore del Napoli prevede la sua conclusione naturale nel 2020, come voluto dal presidente Aurelio De Laurentiis nell'estate 2016, dopo aver stipulato l'accordo col tecnico sulla base di 1,4 milioni di euro più relativi bonus in base ai traguardi da raggiungere fino ad arrivare a un totale di 2 milioni. Un affare per tutti, in questi termini, con buona pace di presidente, allenatore e tifosi partenopei, se non fosse per quella clausola di rescissione dal valore di 8 milioni che vincola sul contratto del signor Sarri nel corso di questa stagione. L'allenatore può far gola a molti club, specialmente italiani, che potrebbero, fermo restando la sua volontà, pagare il contratto risolutivo e portare Sarri via da Napoli, interrompendo il magico rapporto di lavoro visto fino a questo momento.
"Resto innamorato del mio tecnico, lo terrei con me altri dieci anni. Se però vorrà andar via, ce ne faremo una ragione. E troveremo un altro come lui”, queste le parole del presidente ADL, che promette amore incondizionato per il suo tecnico, ma si tutela da un eventuale addio a fine stagione.
Il Napoli, al giorno d'oggi, esprime per molti il calcio migliore d'Europa, e il merito è senza dubbio in primis del nostro allenatore, capace di aver ridato lustro e soprattutto un gran gioco alla squadra dopo le discontinue prestazioni dell'era Benitez. De Laurentiis lo sa, e per questo è probabile che offra un ingaggio più ricco (probabilmente il doppio rispetto a quello percepito quest'anno) a Sarri per convincerlo a restare, facendo leva soprattutto sull'obiettivo comune di raccogliere in termini di risultati quanto seminato in questi anni.
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