Arroccati sul solito errore

Due peccati originali hanno liberato il City da un’ossessione iniziale chiamata Napoli. Due gol incassati con la solita indolenza di chi marca a zona sui palloni inattivi, un micidiale raddoppio che quasi ha annebbiato l’idilliaco duetto Mertens-Insigne con il soave 1.0. È l’amarezza di una bella partita del Napoli, l’incolmabile delusione che alla Sarri band magari porterà pure consensi, ma che porta i punti altrove. Lì dove i giochi della Champions si avviano ad essere compiuti, col Manchester in splendido isolamento e con lo Shaktar nei panni del paggetto rampante. Peccato, perché quei primi trenta minuti di Insigne e compagni hanno messso a nudo il “re City”, è stata la mezz’ora assolutamente più incantevole di questo Napoli. Tutto, però, è evaporato in questo giorno e all’improvviso, come cantano i suoi tifosi. Proprio quando il meccanismo, anzi l’automatismo del Napoli s’è inceppato. Perché uno di quei meravigliosi pezzi che compongono il congegno ideato da Sarri s’è bloccato. Già, è bastato che Goulham, perfetto nella meccanica della cosiddetta catena di sinistra, subisse un incidente di gioco che quei trenta irripetibili minuti andassero a farsi benedire. Purtroppo per Goulhan sembra s’annuncino giornate molte complesse. Per adesso si ipotizza una distorsione al ginocchio destro; se non, ahimè, qualcosa di peggio. E la domanda sorge spontanea: per giocare a questi livelli il Napoli quanti sostituti ha? La mente va  subito al Manchester City che in panchina s’è tenuto ben conservato David Silva e Gabriel Jesus, appena appena il centravanti della nazionale brasiliano, Mangala, Yaya Tourè etc. Certo, il paragone sulla potenza economica dei due club è evidente e irriverente, così come è improponibile paragonarne i fatturati. Insomma, le idee (esempio il bel gioco ideato da Sarri) da sole non camminano, a meno che non poggino su solide gambe. Ecco perché l’uscita di Goulham, senza una vera alternativa, s’è rivelata l’altro fardello caduto sulle spalle del Napoli. Un paradigma che spiega anche dove risedano le differenze tra le due squadre. A questo punto che sia l'anno del Napoli pure in Champions si capirà nelle prossime partite del girone. Pensierino finale: nella più movimentata partita di questa stagione il pozzo pompa anche un’altra nota poco lieta: su cinque tiri in porta, il Napoli ha preso quattro gol. C’è da pensare pure sulla tenuta di Reina, O no?

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