Il titolo della canzone di Riccardo Cocciante sembra calzare a pennello a questo Napoli, la cui qualità delle prestazioni dell'ultimo periodo non è proporzionale ad i risultati ottenuti. Indiscutibile è infatti la bellezza del calcio praticato da Sarri, a detta di tutti il migliore del campionato. Anche stando alle statistiche il Napoli avrebbe praticamente meritato sempre di vincere. E allora dov'è il limite di questo Napoli? L'assenza del centroavanti ha reso certamente meno produttivo il possesso palla, che è il fondamento del calcio praticato da Sarri. A parte la questione legata alla mancanza di finalizzazione, senza un centroavanti puro, il Napoli sembra non riuscire a favorire con i tempi di gioco gli inserimenti delle mezz'ali, che nel 4-3-3, e soprattutto con un falso nueve, dovrebbero costituire un fattore determinante. L'assenza di un giocatore in avanti che sappia tenere palla e difenderla, giocando spalle alla porta e di sponda, fa si che il Napoli sia sempre costretto a giocare frontalmente alla porta, con i 3 attaccanti che, staccandosi dai centrocampisti, si vedono praticamente costretti a scambi complicati, spesso sventati dalle difese avversarie. E allora paradossalmente il Napoli, pur essendo una squadra che punta sul possesso palla, sembra giocare meglio quando gli avversari alzano il baricentro e lasciano la profondità, che il Napoli può attaccare con i suoi attaccanti rapidi. Ma il tempo stringe, i prossimi due impegni costituiranno un crocevia decisivo per la stagione del Napoli, e saranno due impegni in cui neanche più gli esteti del calcio si accontenteranno facilmente, è arrivato il momento in cui tutti ormai vogliono vedere l'anima di questa squadra. E allora Napoli, "adesso siediti su quella seggiola!"
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